martedì 25 luglio 2023

GRANDINATA Sabato 22 Luglio 2023 - COMPILA IL MODULO STIMA DANNI entro MERCOLEDI' 26 luglio 2023

 


Modulo per la stima dei danni subiti dal maltempo del 22 luglio 2023

da compilare e consegnare (anche online) entro le ore 18.00 del 26/07/2023

In riferimento agli avversi eventi atmosferici dello scorso 22 luglio, si chiede a Chi ha subito danni al patrimonio privato, comprese le Attività Produttive, la compilazione del modulo allegato, per una prima ricognizione danni.

Si precisa che, allo stato attuale, la ricognizione dei danni non costituisce riconoscimento di finanziamenti per il ristoro degli stessi.


clicca qui per aprire la pagina web con il modulo

mercoledì 19 luglio 2023

LIBERATO PATRICK ZAKI!!!!




 Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha graziato Patrick Zaki. 


Zaki era stato condannato a tre anni, per diffusioni di notizie false, sulla base di un articolo scritto nel 2019 sulla minoranza coptaLa sentenza della corte speciale non era appellabile e ieri Zaki era stato arrestato immediatamente nell’aula del tribunale. Gli sarebbero rimasti da scontare ancora 14 mesi, poichè era stato in carcere dal febbraio 2020 al dicembre 2021.

Saluto del Card. Zuppi per i funerali di mons. Bettazzi


Papa Francesco e Mons. Bettazzi

 Mi dispiace di non poter essere presente. Non mi è possibile solo a causa di un impegno per la pace. Sono sicuro che Mons. Bettazzi, assetato di pace e giustizia e di convinta non violenza, mi avrebbe raccomandato di fare tutto “l’impossibile”. Ci aveva abituato alla sua presenza, solare, determinata, libera, evangelica, sempre in cammino, entusiasmante, piena di vita. Pur conoscendo bene il galateo ecclesiastico – educato com’era alla scuola di Nasalli Rocca e Lercaro – non ha mai smesso di portare con libertà il Vangelo ovunque, perché per tutti Gesù è venuto. E si è raccomandato, piuttosto, di andare a cercare, non di starcene fermi ad aspettare.

È stato un vescovo del Concilio Vaticano II. Non è mai entrato, né prima né dopo, nella folta schiera dei profeti di sventura, coloro che “non senza offesa” al successore di Pietro preferivano e preferiscono continuare ad usare le armi del rigore credendole indispensabili per difendere la verità, ed evocando improbabili periodi passati senza imparare dalla storia. Era libero perché amava Dio e la Chiesa. Cercava il dialogo non perché ambiguo, facile, ma proprio perché convinto della propria identità, senza ossessioni difensive che vedono il nemico dove non c’è e non lo riconoscono dove, invece, si annida. Ascoltava per rispondere e non per parlare sopra.

Comunicava la gioia di essere cristiano e annunciava la chiamata a tutti ad esserlo. Amabile, instancabile, gentile ma per niente affettato, scomodo, ironico, colto senza mai essere supponente, parlava della Chiesa e dei poveri perché la Chiesa è di tutti, ma specialmente dei poveri e perché «le ansie, le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore». «La rivoluzione copernicana contenuta nella Gaudium et spes (non l’umanità per la Chiesa, ma la Chiesa per l’umanità) e quella della Lumen gentium (non i fedeli per la gerarchia, ma la gerarchia per i fedeli) stentano ad affermarsi», ripeteva. Lui non ha smesso di sognare. «Il mio “sogno” è che ogni cristiano si renda conto della sua vocazione “missionaria”.

«La gioia più grande? Essere prete», aggiungeva. Ebbe il premio Unesco per l’educazione alla pace, perché non si devono subire i violenti e perché la tendenza alla violenza è comune e porta a imbracciare l’arma, mentre la non violenza interpone la diplomazia. Fin dagli anni Sessanta ha scommesso sui laici, «non secondo i propri interessi, ma secondo l’interesse dell’intero cosmo per contribuire non solo a mantenerlo in essere… ma anche a svilupparlo nell’interesse comune». Sì, ha chiesto a tutti noi, tutti, opportune et inopportune, di «essere discepolo che dà gioia», convinto che «il Regno di Dio è l’umanità come Dio la vuole». Grazie don Luigi, benedizione con la tua lunga vita, perché non hai smesso di sognare e non ti sei stancato di farci vivere la primavera del Concilio. Grazie e continua a pregare per noi e con noi. In pace e con il sorriso.

Ivrea, Cattedrale
18/07/2023