mercoledì 9 agosto 2023

Considerazioni di don Paolo al suo arrivo in Brasile

ERA DA TANTO

 

Vetrata nella chiesa della Sacra Famiglia


ERA DA TANTO

 

Paolo Cugini

 

Non ero più abituato a vedere tanti ragazzi e giovani entrare in chiesa tranquillamente senza sbuffare, ma anzi essere presenti assumendo compiti nella liturgia, nel canto o come chierichetti. Non ero più abituato a vedere a messa tante coppie di sposi con i loro figli. È veramente una chiesa giovane. Alla messa delle 7 del mattino nella chiesa della zona missionaria Sacra Famiglia, ho contato una ventina di ministri: della parola, dell’eucarestia, del canto, oltre ai chierichetti e, tra loro, ragazzi, ragazze e bambini. Sabato pomeriggio avevo partecipato all’incontro che il diacono Riccardo ha tenuto ai ministri dell’Eucarestia delle quattro comunità di cui è costituita la zona missionaria (che non è ancora parrocchia), nella quale sono in aiuto a don Candido, attualmente a San Paolo per stare vicino al padre che si sta curando da un tumore. Ho chiesto ai ministri dell’eucarestia se il loro compito era solo quello di aiutare il prete all’altare nell’ora della comunione e loro mi hanno risposto che il loro impegno è soprattutto con gli anziani, gli ammalati della comunità, ai quali portano la comunione settimanalmente.

Il diacono Riccardo tiene il corso per i ministri dell'Eucaristia 


Mentre partecipavo a questo incontro formativo, pensavo alla situazione nella quale mi sono trovato negli ultimi tre anni nella quattro parrocchie della bassa bolognese dove, a causa di decisioni passate da parte di alcuni vescovi poco lungimiranti, non sono ammessi ministri e ministre dell’eucarestia. E così si toglie la possibilità a tante persone anziane sole in casa, che un tempo partecipavano alla vita della comunità, di poter ricevere la comunione. È un classico esempio dei danni che le idee sbagliate che assimiliamo dalla cultura patriarcale e misogina dominante, ci conduca a fare scelte sbagliate che danneggiano noi e gli altri.

La segretaria delle 4 comunità stipendiata dalle stesse


Le quattro comunità della zona missionaria Sacra famiglia sono coordinate da quattro laiche: Sandra, Angelica, Estela e Luzimeire. Sandra mi ha detto che, quando il prete non c’è alla domenica, non ci sono problemi. Non cercano un prete per sostituirlo, anche perché i preti hanno già un sacco di messe da celebrare nelle loro comunità, ma sono le ministre della parola che celebrano.

-          E la gente cosa fa? Va a cercare una chiesa dove c’è la messa?

-          Assolutamente no. La gente viene alla celebrazione, perché il centro del nostro cammino è il Signore presente nella comunità.

Confraternizzazione dopo la messa del sabato


Dieci anni di chiesa italiana così clericale non solo nei preti, ma anche in molti laici e laiche, mi aveva fatto dimenticare il suono soave di queste parole: il valore della comunità. Comunità che non dipendono dal prete, perché sono molti i laici e le laiche che assumono incarichi, perché amano la loro comunità e la vogliono vedere viva e attiva. In pochi giorni mi è stato offerto molto materiale su cui rflettere.

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